La Corte costituzionale thailandese stabilisce che le prove nel caso di ricovero di Thaksin sono insufficienti

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Il 18 dicembre 2024, la Corte costituzionale thailandese ha respinto una petizione presentata dal signor Kongdecha Chairat, il quale sosteneva che il Ministro della Giustizia (Imputato 1), il Direttore generale del Dipartimento penitenziario (Imputato 2) e il Direttore della prigione preventiva di Bangkok (Imputato 3) avevano agito illecitamente concedendo all'ex Primo Ministro thailandese Thaksin Shinawatra privilegi di cure mediche fuori dal carcere.

Nella petizione si sosteneva che il regolamento ministeriale del 2020 utilizzato per trasferire Thaksin in una stanza privata al 14° piano dell'ospedale generale della polizia mancavano giustificazioni adeguate e prove di una grave malattia.

Ha inoltre sostenuto che tale atto violava l'uguaglianza costituzionale ai sensi dell'articolo 27, in quanto concedeva a Thaksin un trattamento preferenziale rispetto agli altri detenuti, minando la sovranità giudiziaria e violando l'articolo 49 della Costituzione riguardante i tentativi di rovesciare il sistema democratico sotto la monarchia.

Dopo la deliberazione, la Corte costituzionale ha stabilito che le accuse non presentavano prove sufficienti o chiarezza per corroborare le affermazioni di azioni incostituzionali. Di conseguenza, la corte ha rifiutato all'unanimità di accettare la petizione per un'ulteriore considerazione.

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Kittisak Phalaharn
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