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Bangkok è alle prese con una grave crisi di inquinamento atmosferico, con livelli di PM 2.5 che superano gli standard internazionali e la classificano come la settima città peggiore a livello globale per la scarsa qualità dell’aria.
Il 14 febbraio 2024, IQAir, una piattaforma di monitoraggio della qualità dell'aria, ha riportato l'indice di qualità dell'aria (AQI) di Bangkok a 174, classificandolo come "malsano per tutti". Questo livello allarmante colloca la città al settimo posto a livello mondiale per la scarsa qualità dell’aria, sollevando preoccupazioni sia per i residenti che per i visitatori.
La crisi della qualità dell’aria non si limita a Bangkok. Anche Chiang Mai, un’altra grande città tailandese, si è trovata nella lista, classificandosi al 20° posto con un AQI di 116, con un impatto negativo sulle popolazioni vulnerabili come bambini e anziani.
I dati ufficiali della Bangkok Metropolitan Administration (BMA) hanno rivelato che i livelli di PM 2.5 in tutta la città variavano da 54.3 a 82.9 microgrammi per metro cubo, superando significativamente la soglia di sicurezza di 37.5 microgrammi per metro cubo.
67 aree di Bangkok sono state classificate come “livello rosso”, indicando un impatto diretto sulla salute. Inoltre, 17 aree hanno superato il livello ancora più pericoloso di 75.1 microgrammi per metro cubo, mentre 50 aree hanno raggiunto il livello “arancione”, considerato malsano per i gruppi sensibili.
A causa del peggioramento dell’aria, giovedì la BMA ha emesso un annuncio invitando le agenzie statali e le organizzazioni private a consentire al proprio personale di lavorare da casa giovedì e venerdì.
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