La Corte costituzionale thailandese ha stabilito che l'ex capo dell'NCPO non era un "altro funzionario dello stato", aprendo la strada al premier Prayut Chan-o-cha per rimanere a capo del governo. Il "chiarimento" non sorprende gli esperti politici che avevano previsto l'esito molto prima che arrivasse a un'udienza ufficiale con la Corte costituzionale del paese.
La questione dello stato di premiership del generale Prayut è stata sollevata presso la Corte costituzionale da circa 100 parlamentari dell'opposizione, i quali hanno sostenuto che il suo status di primo ministro thailandese dovrebbe cessare perché era anche il capo dell'NCPO, posizione che è considerata "altro funzionario della stato” al momento del suo
nomina ai sensi dell'articolo 170, comma 4, e dell'articolo 98, comma 15, della Costituzione.
Prima della sentenza del tribunale della Carta di oggi, la Commissione elettorale e l'Ombudsman avevano entrambi stabilito separatamente che il capo dell'NCPO non è "l'altro funzionario dello stato". La Corte Costituzionale si è pronunciata senza svolgere indagini sulla base del fatto che si trattava di una questione di legittimità.
Hanno osservato, per chiarezza, che in Thailandia “altro funzionario dello stato” è diverso, in termini legali, da “funzionario dello stato”.
Fonte: Thaiger, mondo PBS tailandese